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L'albero burocratico, ben conosciuto in Italia, strutturato su tempistiche alquanto discutibili, serve a conoscere a fondo l'impianto su cui sorgono le diverse organizzazioni. Andando a ricercare le fondamenta della società odierna, con l'emergere delle nuovi classi sociali post Rivoluzioni, in ambito europeo e statunitense, l'ardua trama da tessere può palesarsi come il risultato di studi dedicati: le risorse di weberiana memoria e gli accidenti schmittiani messi a confronto delineano spazi d'azione sia etici sia politici. Il burocrate deve concentrare varie teorie per far sì che prenda anche piede l'assetto manageriale nel settore pubblico, superando l'autoreferenzialità delle gestioni, le insostenibili condizioni di inefficienza e lo scarso orientamento nei confronti della soddisfazione dei singoli utenti. La logica burocratica, ispirandosi ai principi dello strutturalismo sociale e della razionalità assoluta, propone di raggiungere l'ottimo, partendo dai limiti della razionalità limitata, attraverso l'eliminazione degli elementi di soggettività nei comportamenti individuali. Mediante il New Public Management viene introdotto un modello di gestione con una rilevanza maggiormente economica che comporta una certa autonomia decisionale privata di schemi eccessivamente rigidi.